Home » Stress e cortisolo fanno aumentare il grasso corporeo?

Qual è il ruolo del cortisolo nell’adipogenesi?

Tradizionalmente, gli atleti hanno classificato il cortisolo nella categoria “negativa” degli ormoni; negli ultimi anni, il cortisolo potrebbe essere diventato l’ormone più denigrato di tutti. Il cortisolo ti fa ingrassare, il cortisolo ti rende debole, il cortisolo è probabilmente responsabile della situazione in Iraq. Allo stesso tempo, le persone che non hanno abbastanza cortisolo (questo accade in determinate malattie) sanno che non produrre cortisolo non è una cosa buona. Non hai energia, le articolazioni fanno male, le lesioni non guariscono; il cortisolo è necessario per la vita.

La ragione di questa discrepanza è che il cortisolo è un ormone molto schizofrenico e può avere effetti profondamente benefici o profondamente negativi. La situazione di base è che gli impulsi fisiologici normali di cortisolo sono benefici, adattivi e positivi. Tali impulsi stimolano la lipolisi (infatti, l’impulso di cortisolo del mattino è necessario per una lipolisi ottimale), migliorano la memoria e favoriscono l’adattamento. A mia conoscenza, il cortisolo non influisce significativamente né sul flusso sanguigno del tessuto adiposo né sull’ossidazione dei grassi in altri tessuti. Ma fa parte della mobilizzazione degli acidi grassi per il combustibile. Come il GH, il cortisolo svolge un ruolo distintamente secondario nello stimolare la lipolisi, avendo un effetto minore che non si manifesta per diverse ore. Gli impulsi fisiologici di cortisolo sono molto positivi.

Tuttavia, il cortisolo cronico elevato, che può verificarsi durante condizioni di stress sostenuto (come allenamenti eccessivi, diete o una combinazione dei due), è decisamente negativo. È fortemente coinvolto nella depressione, causa problemi di memoria e verbali, compromette la funzione immunitaria e ha una serie di altri effetti negativi sulla salute. Il cortisolo cronico elevato è molto negativo.

In concomitanza con livelli elevati di insulina (e vorrei sottolineare che il cortisolo elevato causa resistenza all’insulina, che può portare a livelli elevati di insulina), il cortisolo è estremamente lipogenico, soprattutto nel grasso viscerale. Le persone con cortisolo cronico elevato spesso accumulano grasso intorno alla zona addominale. Il cortisolo (insieme all’ormone aldosterone) causa anche ritenzione idrica; questo può mascherare la vera perdita di grasso. Inoltre, il cortisolo induce anche resistenza alla leptina (la leptina viene discussa di seguito), impedendo alla leptina di esercitare i suoi effetti metabolici.

Il cortisolo mostra un ritmo giornaliero, ideale picco al mattino e diminuisce di notte. Questo può essere alterato da diverse cose. La restrizione alimentare estrema può causare uno spostamento del normale pattern, con livelli più bassi al mattino e livelli elevati alla sera. Le diete a basso contenuto di carboidrati tendono inizialmente ad aumentare il cortisolo (per aiutare a mobilizzare il combustibile), anche se i livelli possono diminuire dopo che il corpo si adatta a funzionare con chetoni.

Uno degli effetti primari del cortisolo è mobilizzare il glucosio per mantenere i livelli di glucosio nel sangue, lo fa aumentando la produzione di glucosio nel fegato. Questo avviene oltre alla mobilizzazione delle proteine (spesso dal muscolo) per utilizzarle per produrre quel glucosio. Logicamente, le diete ad alto contenuto di carboidrati tendono a mantenere bassi i livelli di cortisolo, anche se allenamenti e/o restrizione calorica generale compensano questo.

Un’area di interesse attuale riguarda il metabolismo del cortisolo all’interno delle cellule adipose stesse, tramite l’enzima 11-beta-idrossisteroide-deidrogenasi (11-beta-HSD). Ci sono prove che questo metabolismo locale del cortisolo possa influire (di solito in modo negativo) sul metabolismo delle cellule adipose e che modulare questo processo possa essere utile.

Il cortisolo, l’ormone dello stress, cos’è e come agisce

Il cortisolo è un ormone steroideo prodotto dalle ghiandole surrenali. È coinvolto in una vasta gamma di processi fisiologici nel corpo umano, inclusi la regolazione del metabolismo, la risposta allo stress, l’infiammazione e la funzione immunitaria. Il cortisolo agisce legandosi a recettori specifici nelle cellule bersaglio e influenzando l’espressione genica.

L’enzima 11-beta-idrossisteroide-deidrogenasi (11-beta-HSD) è coinvolto nel metabolismo del cortisolo all’interno delle cellule adipose. Esistono due isoforme di questo enzima: l’11-beta-HSD1 e l’11-beta-HSD2. L’11-beta-HSD1 converte il cortisone in cortisolo, mentre l’11-beta-HSD2 svolge il ruolo opposto, convertendo il cortisolo in cortisone. Questi enzimi sono presenti in diverse cellule del corpo, inclusi i tessuti adiposi.

L’11-beta-HSD1 è particolarmente interessante perché è coinvolto nella regolazione del metabolismo dei grassi. Questo enzima è espresso principalmente nelle cellule adipose bianche, dove converte il cortisone in cortisolo. Il cortisolo, a sua volta, può stimolare l’accumulo di grasso nel tessuto adiposo, soprattutto nel grasso viscerale, che è associato a un aumentato rischio di malattie cardiovascolari e metaboliche.

L’attività dell’11-beta-HSD1 può essere influenzata da diversi fattori, tra cui l’obesità, l’infiammazione e l’insulinoresistenza. Studi hanno dimostrato che l’11-beta-HSD1 è sovraespresso nei tessuti adiposi di individui obesi e che l’inibizione di questo enzima può ridurre l’accumulo di grasso e migliorare la sensibilità all’insulina.

Inoltre, l’11-beta-HSD1 sembra essere coinvolto nella regolazione dell’infiammazione. L’infiammazione cronica è associata a diverse patologie, tra cui l’obesità e le malattie cardiovascolari. L’11-beta-HSD1 può influenzare l’infiammazione attraverso la sua capacità di modulare la produzione di citochine infiammatorie nel tessuto adiposo.

Gli studi suggeriscono che l’inibizione selettiva dell’11-beta-HSD1 potrebbe rappresentare una strategia terapeutica promettente per il trattamento dell’obesità, delle malattie cardiovascolari e di altre condizioni associate all’infiammazione cronica. Tuttavia, sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere appieno il ruolo di questo enzima nel metabolismo e nella salute umana.

In conclusione, il cortisolo e l’enzima 11-beta-HSD1 svolgono un ruolo importante nel metabolismo dei grassi e nell’infiammazione. La regolazione dell’attività di questo enzima potrebbe rappresentare una strategia terapeutica interessante per diverse condizioni patologiche. Tuttavia, ulteriori studi sono necessari per comprendere appieno i meccanismi coinvolti e valutare l’efficacia e la sicurezza di eventuali farmaci mirati a questo enzima.

Principi attivi naturali per contrastare i livelli elevati di cortisolo

Certi integratori naturali sono stati studiati per il loro potenziale nel ridurre i livelli cronici di cortisolo nel corpo. Ecco alcuni dei principi attivi o molecole accreditate che potrebbero essere utili:

  • Fosfatidilserina: La fosfatidilserina è un fosfolipide presente nelle membrane cellulari. Studi hanno dimostrato che l’assunzione di fosfatidilserina può ridurre i livelli di cortisolo dopo l’esercizio fisico intenso e durante periodi di stress. I dosaggi suggeriti in letteratura variano da 300 a 600 mg al giorno.
  • Ashwagandha: (Sensoril® o KSM-66®): L’ashwagandha è una pianta adattogena utilizzata nella medicina tradizionale indiana. Gli estratti di ashwagandha, come Sensoril o KSM-66, sono stati studiati per i loro effetti sullo stress e sui livelli di cortisolo. La ricerca suggerisce che l’assunzione di ashwagandha può ridurre i livelli di cortisolo e migliorare la risposta allo stress. I dosaggi suggeriti variano da 300 a 600 mg al giorno.
  • Rhodiola rosea: La rodolia rosea è un’altra pianta adattogena che potrebbe aiutare a ridurre i livelli di cortisolo. Studi preliminari hanno suggerito che l’assunzione di rodolia rosea può migliorare la resistenza allo stress e ridurre i sintomi dell’affaticamento. I dosaggi suggeriti variano da 200 a 600 mg al giorno.
  • Teanina: La teanina è un aminoacido presente nel tè verde. È noto per i suoi effetti rilassanti e calmanti. Alcuni studi hanno suggerito che l’assunzione di teanina può ridurre i livelli di cortisolo e migliorare la risposta allo stress. I dosaggi suggeriti variano da 100 a 200 mg al giorno.
  • Magnesio: Il magnesio è un minerale essenziale coinvolto in numerosi processi fisiologici nel corpo. La ricerca ha suggerito che l’assunzione di integratori di magnesio può ridurre i livelli di cortisolo e migliorare la qualità del sonno. I dosaggi suggeriti variano da 200 a 400 mg al giorno.

È importante notare che i dosaggi suggeriti possono variare a seconda dello studio e delle condizioni individuali. È sempre consigliabile consultare un professionista sanitario prima di iniziare l’assunzione di qualsiasi integratore, in modo da ottenere dosaggi personalizzati e consigli appropriati in base alle proprie esigenze e condizioni di salute.

Dott. Marco Guercioni

Dott. Marco Guercioni
-Biologo Nutrizionista iscritto all'albo A (AA_085892)
-Laurea triennale in biologia della nutrizione (UNICAM)
-Laureato magistrale in ''Biological sciences - Nutrition and Functional Food'' (UNICAM)
-Diplomato Sa.N.i.s
-Personal trainer Elite (F.I.F.)
-Membro del Comitato Scientifico Tsunami nutrition
-Coach attivo nel panorama nazionale e internazionale di atleti di natural Bodybuilding : (WNBF-ICN-AINBB-NBFI-FCFN) tra cui 14 Pro Card conquistate.