Home » Menopausa: cos’è, cause e rimedi ai disturbi

La menopausa (dal greco “μήν” (gen. “μηνός”) mese, e “παῦσις”, cessazione) rappresenta un momento importante nella vita di una donna; non si tratta di una condizione patologia ma bensì di un adattamento fisiologico, che rappresenta il passaggio dalla fertilità all’infertilità, caratterizzato dalla cessazione definitiva del ciclo mestruale. Caratteristica principale di questa fase della vita è la perdita permanente della funzione delle ovaie, che non producono più follicoli ovarici e di conseguenza neanche ormoni estrogeni. A differenza degli uomini, nelle donne la funzione riproduttiva è destinata ad esaurirsi, perché il numero di gameti femminili è già definito a partire dalla nascita (riserva ovarica).

Tale stato provoca una serie di mutamenti nella donna che riguardano gli aspetti trofici, metabolici, sessuali e psicologici, con una serie di manifestazioni (sintomi) che variano a seconda della persona e possono essere più o meno marcati, ma non tutti sono collegabili alla menopausa in sé, poiché influiscono altri fattori come il contesto familiare e sociale. Essa può configurarsi come una condizione altamente stressante, in alcuni casi addirittura invalidante, ed è per questo che necessita di un adeguato supporto nutrizionale al fine di attenuare eventuali sintomi o disturbi ad essa associati.

La menopausa si manifesta generalmente intorno ai 45-50 anni ma può comparire anche prematuramente prima dei 40 anni (“menopausa precoce”) o dopo i 55 anni (“menopausa tardiva”), con un ciclo mestruale che non si presenta più in maniera regolare e con la comparsa dei primi disturbi vasomotori, meglio noti come “caldane”. Casi di anticipo o ritardo nell’entrata in questa fase sono correlati a fattori di tipo ambientale, fattori psicologico (eventi traumatici, situazioni di stress, ecc..) e genetici (cromosoma x e 9); tra i fattori di rischio che possono determinare un anticipo della sua comparsa ritroviamo ad esempio:

  • Fumo, sia attivo sia passivo, che può anticipare la menopausa in maniera direttamente proporzionale al quantitativo di sigarette fumate alla durata di assunzione (in parole povere più si fuma e da più tempo si fuma e prima del dovuto la menopausa si manifesterà;
  • Tipo di alimentazione;
  • Indice di massa corporea, se inferiore a quello ideale;
  • Abuso di alcool;
  • Bassa statura;

Da un punto di vista ormonale si assiste ad una graduale riduzione degli estrogeni, associata ad un relativo aumento degli ormoni androgeni, che determinano cambiamenti somatici, corporei e psico-comportamentali. Si verifica un cambiamento nella distribuzione del tessuto adiposo, che tenderà ad aumentare nella zona dell’addome (con perdita del punto vita), del torace, del collo e delle braccia, a causa della riduzione degli estrogeni (responsabili del classico fenotipo “ginoide”, con deposizione di grasso sottocutaneo nella zona gluteo-femorale e delle cosce) e del contemporaneo aumento degli androgeni, nonché di ormoni cortico-surrenalici.

La donna, a causa dell’aumento dell’attività cortico-surrenalica e dell’alterazione del titolo sonno-veglia, inizia a fare i conti con disturbi quali ansia, irritabilità depressione e insonnia. Si verifica inoltre una riduzione dell’attività metabolica e tiroidea, che può determinare un aumento di peso se la donna segue uno stile di vita ed un’alimentazione non consono a questa nuovo assetto ormonale che la caratterizza.

La diagnosi della menopausa è una diagnosi di tipo retrospettivo ed è basata sulla presenza dei seguenti sintomi:

  • Amenorrea da almeno 12 mesi;
  • Analisi di laboratorio che mostrano livelli aumentati di FSH (ormone follicolo stimolante) e LH (ormone luteneizzante), associati ad una diminuzione nella concentrazione ematica di estradiolo e a concentrazioni di progesterone indossabili;
  • Assenza della maturazione dell’endotelio (causata dalla riduzione degli estrogeni);
  • Presenza di disturbi vasomotori, quali caldane, sudorazione, arrossamento del volto e della parte superiore del tronco, accompagnati da palpitazioni, cefalee ed in alcuni casi da nausea;
  • Alterazioni a carico dell’apparato uro-genitale, che comprendono: riduzione delle secrezioni mucose, assottigliamento del tessuto epiteliale in sede uterina, aumento del pH vaginale (e di conseguenza del rischio di infezioni), secchezza vaginale, dispareunia (dolore durante i rapporti) e incontinenza;
  • Comparsa di disturbi psichici, a causa di una riduzione di neurotrasmettitori come la serotonina e la melatonina, e di un parallelo aumento delle MAO (monoaminossidasi), di noradrenalina e dopamina;
  • Tendenza all’osteoporosi, con demineralizzazione ossea causata da una riduzione dei livelli degli estrogeni (soprattutto in donne sedentarie);
  • Presenza di sintomi cardiovascolari, quali ipotensione o ipertensione e palpitazioni, con aumento del rischio cardiovascolare e di insorgenza di diabete di tipo 2 (insulino-resistente).

Alimentazione durante la menopausa

Da un punto di vista nutrizionale sarà importante orientarsi nell’impostazione di corrette associazioni degli alimenti all’interno dei pasti, al fine di prevenire, ridurre o contrastare la maggior parte dei disturbi associati alla menopausa.

Sarà fondamentale fornire il giusto apporto costante di fitoestrogeni, prestando ovviamente attenzione ai soggetti che sono stati colpiti da cancro al seno di tipo estrogeno-sensibile; si tratta di composti di origine vegetale che possiedono una struttura chimica e una funzione simili a quelle degli estrogeni prodotti dall’organismo umano. Tra i principali gruppi di fitoestrogeni troviamo gli isoflavoni, i cumestani e i lignani, ciascuno dei quali possiede caratteristiche ben specifiche; essi sono presenti in legumi (soia, ceci, lenticchie, ecc..), verdura (cavolfiore, borragine), frutta (mango, papaia, ecc..) e erbe aromatiche (salvia).

Tra gli alimenti più ricchi di fitoestrogeni la soia occupa senza dubbio il primo posto: contiene infatti fino a 100 diversi tipi di fitoestrogeni (soprattutto gli isoflavoni genisteina, daidzeina e gliciteina), oltre a una serie di altri composti che permettono di ridurre i livelli ematici dei lipidi (colesterolo e trigliceridi), delle metalloproteinasi di matrice e dei sintomi di natura vasomotoria. I lignani rientrano nella categoria delle fibre alimentari, presenti in abbondante quantità nei legumi, nelle noci, nei cereali integrali, nella verdura e nella frutta; i cumestani invece li ritroviamo nei germogli (ad esempio gli alfa-alfa) e nel trifoglio (Trifolium pratense). Importante sarà anche consumare alimenti come ad esempio carne di pollo e di vitello per l’alto contenuto di catecolestrogeni.

Dato l’aumento dell’attività cortico-surrenalica sarà opportuno optare per una limitazione o addirittura eliminazione di tutti quegli alimenti che vanno a stimolare le ghiandole surrenali, poiché determinano un aumentano del rischio cardiovascolare e della comparsa di disturbi vasomotori (caldane e sudorazione) e psichici (ansia, agitazione, insonnia, ecc..); tra gli alimenti da ridurre troviamo la carne rossa, coniglio, capretto, uova (specie se sode), formaggi stagionati, solanacee (melanzane, peperoni, pomodori, patate), funghi, alimenti con funghi e alimenti con quantità eccessive di vit C.

In caso di insulino-resistenza bisognerà prestare attenzione al carico glicemico e insulinico del pasto, apportando il giusto apporto di carboidrati complessi presenti in riso, cereali, pasta, patate e pane (in quantità variabile da soggetto a soggetto) e riducendo al contempo la quantità di zuccheri semplici; la scelta dovrà ricadere su cereali integrali, ricchi di minerali e di sostanze che promuovono la sensibilità insulinica, limitando il consumo di cereali raffinati a occasioni sporadiche quali ad esempio pranzi fuori casa. Ottima scelta sarà costituita da un buon riso integrale, venere o rosso, caratterizzati da un basso indice glicemico; è possibile trovare questi tipi di riso anche in forma “parboiled”, preferibile in quanto fonte di amido resistente, ottimo nutriente per i nostri batteri intestinali e in grado di determinare una risposta glicemica e insulinica inferiore, permettendo di mantenere le energie costanti durante tutta la giornata, senza incorrere nel rischio di fluttuazioni troppo eccessive dei livelli di glicemia, situazioni di ipoglicemia reattiva e stanchezza ad essa associata. A colazione sarà importante fornire una buona quota di carboidrati complessi che potrà essere data ad  esempio dall’avena; questa risulta essere un’ottima fonte di selenio (cofattore della glutatione perossidasi, con azione antiossidante), beta-glucani che risultano fondamentali per ridurre i livelli di colesterolo e di un composto noto come “avenatramide”, con azione di contrasto dei radicali liberi causati da alti livelli di LDL.

Poiché la donna in questo periodo si trova a fare i conti con una riduzione dell’attività tiroidea e metabolica, dovrà orientare le proprie scelte nutrizionali verso verdure e alimenti ittici (come fonte proteica), contenenti iodio (minerale fondamentale per la sintesi degli ormoni tiroidei) e fosforo. Il pesce potrà essere proposto in tutte le forme, anche nella modalità di frittura, in modo di realizzare un contemporaneo stimolo diretto del fegato; meno indicata invece sarà la lessatura, in quanto determina una perdita di minerali quali iodio e fosforo per diluizione nell’acqua di bollitura. Sarebbe però opportuno limitarne il consumo al solo pasto del pranzo, per evitare il rischio di incorrere in insonnia e comparsa di caldane nelle ore notturne (qualora tali alimenti vengano consumati di sera); alla sera l’utilizzo di carboidrati complessi si rivela indispensabile in presenza di insonnia, disturbi dell’umore e in generale per frenare la funzione surrenalica. Tra i prodotti ittici che si consiglia di assumere ritroviamo salmone e pesce azzurro (sardine, aringhe, alici, sgombro) che sono i pesci più ricchi di omega3, gli acidi grassi che favoriscono l’abbassamento del colesterolo cattivo (LDL) a favore di quello buono (HDL); nella scelta del salmone si dovrà tenere presente la sua provenienza, evitando di comprare capi provenienti da allevamenti, a favore di pesci pescati in mare aperto, quali salmone selvaggio o salmone Keta.

Infine, da non trascurare è l’inserimento di alimenti che favoriscono la fluidificazione del sangue, rispettando ovviamente la stagionalità dei prodotti; tra questi ritroviamo ananas, pesca a pasta bianca, frutti di bosco, melograno, mandarini, melone e fragole.

Poiché a causa della riduzione degli estrogeni si assiste ad un aumentato rischio di insorgenza di osteoporosi, occorrerà fornire il giusto apporto di calcio, senza eccedere ovviamente in quanto un eccesso di questo minerale è responsabile della riduzione dell’attività tiroidea, spesso compromesso nelle donne in menopausa. Se non presente intolleranza al lattosio o permeabilità intestinale, si potrà ricorrere all’utilizzo di latte e derivati (ricotta, yogurt, ecc..); altrimenti si potrà optare per il consumo di alimenti quali vongole, frutta secca (attenzione in caso di allergie o permeabilità intestinale), quinoa o ad esempio il cavolfiore.

Fondamentale ma spesso trascurata è l’importanza di una corretta idratazione, fattore importante per contrastare il gonfiore addominale e un sonno adeguato; in caso di difficoltà nell’addormentarsi ci si potrà avvalere dell’utilizzo di magnesio, in forma bisglicinata o citrata, da associare nei casi più ostici alla melatonina.

Integrazione durante la menopausa

Dal punto di vista integrativo e farmaceutico, la terapia ormonale sostitutiva (HRT) è a tutt’oggi la prima linea di utilizzo per trattare i sintomi cronici della menopausa. Il problema, soprattutto in Italia è che il suo utilizzo è associato a molti rischi per la salute, con molti avventi avversi e per questi motivi, molte donne non possono o scelgono di non usarla.

Da un report recente pubblicato su HUMAN RESARCH, si stima che oltre la metà delle donne in menopausa si avvali della medicina alternativa per trattare i loro sintomi e ben il 60% riscontra e dichiara che questi metodi alternativi siano un modo efficace per ottenere un beneficio.

Queste pratiche includono tecniche mente-corpo come la meditazione, l’aromaterapia e soprattutto  l’attività fisica con un miscela di allenamento funzionale e rilassante come lo yoga; completati da approcci più globali come l’agopuntura e la riflessologia e, infine con l’aggiunta di integratori nutraceutici  a base di vitamine, minerali ed erbe.

Entrando nel dettaglio sull’integrazione nutraceutica, questa sarà finalizzata al ritrovare l’equilibrio fisiologico colmando le eventuali carenze di questo delicato periodo. Vediamo alcuni di questi nel dettaglio:

Melatonina

La melatonina è un ormone prodotto naturalmente dalla ghiandola pineale che aiuta a regolare i cicli sonno-veglia. Poiché l’insonnia è un sintomo comune della menopausa e la melatonina diminuisce con l’età, integrarla potrà aiutare nel migliorare il sonno.

Ma le potenzialità della melatonina vanno ben oltre al solo miglioramento del riposo notturno. Un studio con una coorte selezionata ha anche scoperto che rispetto ai controlli, le donne che hanno assunto 3 mg di melatonina al giorno, hanno dimostrato un miglioramento dei sintomi fisici associati alla menopausa. Inoltre, lo studio ha anche scoperto che l’integrazione di melatonina può aiutare a prevenire la perdita ossea e ha migliorare i livelli di glucosio nel sangue che di solito aumento in questo periodo.

Infine, uno studio longevo che ha utilizzato 5mg di melatonina nelle donne in perimenopausa per 6 mesi ha riscontrato miglioramenti significativi nella funzione tiroidea e nella depressione correlata alla menopausa.

Calcio e Vitamina D

La diminuzione dei livelli di estrogeni durante la perimenopausa (stadio che anticipa la menopausa) può avere un impatto negativo sulla salute delle ossa. Per proteggerle è importante consumare quantità adeguate di alcune vitamine e minerali, in particolare calcio e vitamina D .

La RDA per il calcio è di 1.000 mg al giorno per le donne tra i 18 e i 50 anni. Dopo i 50 anni, la RDA aumenta a 1.200 mg. È possibile ottenere del calcio da alimenti, integratori o da entrambi. A livello alimentare, il calcio si trova nei latticini (anche se non tutti forniscono del buon calcio assimilabile), nei prodotti a base di soia, nelle bevande fortificate, nel pesce (con ossa come le sardine) e nelle verdure a foglia verde e ina la uni tipi di frutta secca.

È importante far notare che se il calcio proviene da alimenti o integratori, ci sarà anche la necessità di ottenere un’adeguata assunzione di vitamina D per supportare l’assorbimento del calcio. La luce solare è la fonte naturale e più abbondante di vitamina D. Negli ultimi anni, oltre alla varietà dei benefici scoperti sulla vitamina D, si stima che 1 persona su 10 non ne assorbe abbastanza, specialmente le persone con la pelle scura e coloro che vivono in paesi bui e freddi. L’Istituto di Medicina degli Stati Uniti raccomanda un’assunzione giornaliera media di 400-1000 UI ma alcuni studi hanno dimostrato più volte come livelli più elevati di 1000-4000 UI può portare alcuni benefici aggiuntivi in certi soggetti..

Altri nutrienti importanti per la salute delle ossa includono vitamina C, vitamina K, potassio e magnesio. In primis, per ottenere quantità adeguate dall’alimentazione bisognerà scegliere una varietà di alimenti soprattutto vegetali, in particolare frutta, verdura e legumi. In alcuni casi sarà consigliato integrare anche con un buon multivitaminico multiminerale. Infine, la ricerca ha anche dimostrato che l’assunzione di almeno 5 g di peptidi di collagene idrolizzato al giorno può aiutare nell’aumentare la densità minerale ossea nelle donne in menopausa.

L’esercizio fisico è un altro ottimo modo per aumentare la densità ossea e la massa muscolare, che tende a diminuire a causa del calo dei livelli di estrogeni. Per sostenere ulteriormente la massa muscolare, le donne in menopausa dovrebbero mangiare abbastanza proteine con un buon valore biologo. La RDA consigliate per le donne sopra i 50 anni è superiore a quella per le donne più giovani: da 1 a 1,5 g x kg di proteine al giorno, mirando a consumare più o meno sui 20g di proteine per pasto.

Rimedi fitoterapici per la menopausa

Fin dalla antichità, le donne hanno usato rimedi erboristici tradizionali per gestire i sintomi e i problemi collegati alla menopausa, soprattutto per migliorare stati come la depressione, l’ansia e l’insonnia. Per esempio, alcune delle erbe più popolari per promuovere il sonno e ridurre l’ansia includono valeriana, lavanda, passiflora e camomilla e il biancospino .

Questi rimedi possono essere presi sotto forma di pillole, liquidi, tinture e infusi. Alcuni di questi possono anche essere incorporati in alcune ricette come frullati, zuppe e stufati. È importante far notare che la fitoterapia può essere una medicina alternativa molto potente, quindi è una buona idea parlarne con personale specializzato che saprà indirizzarvi verso la miglior soluzione per voi.

La soluzione TN Pharma: Libistrong® WOMAN OVER 50

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Proprio dopo questa panoramica sulla menopausa, per dare un supporto a tutte le donne donne cha vanno incontro a questo delicato periodo della loro vita, il nostro Team di Ricerca e Sviluppo TN PHARMA ha formulato Libistrong® WOMAN Over 50, un integratore alimentare volto a supportare il benessere delle donne che soffrono dei disturbi della menopausa, riducendone i sintomi e favorendo il rilassamento mentale.

Un prodotto rivoluzionario, unico nel suo genere che donerà un sollievo ed un stato di benessere inaspettato, anche in assenza di ciclo mestruale.

Abbiamo visto precedentemente che tra i disturbi che si riscontrano in questo particolare periodo abbiamo le vampate di calore, la sudorazione notturna, riduzione della libido, peggioramento del metabolismo soprattutto a livello glucidico (glicemia alterata), con una probabile insorgenza di insulino-resistenza ed aumento del grasso viscerale. Inoltre, durante questa fase, c’è un marasma soprattutto a carico ormonale che inevitabilmente porta ad ipoestrogenisimo associato ad aumento degli androgeni e quindi ad un peggioramento complessivo della compliace e del benessere giornaliero della donna.

Per tutti questi sintomi che inevitabilmente peggiorano la qualità di vita, nel tentativo di migliorare questa delicata fase ed alleviare i disturbi ad essa associati, noi del Team di TN PHARMA abbiamo lavorato a lungo per proporre Libistrong® WOMAN Over 50, un integratore alimentare a base di estratti nutraceutici titolati e a marchio registrato per una miglior resa dell’attivo.

L’esclusività di questo prodotto la riscontriamo nei sui brevetti di materie prime uniche che modulano a 360 tutti i sintomi e i segni associati alla menopausa. Nello specifico, nel Libistrong® WOMAN Over 50 ritroviamo:

  • Libifem®: brevetto a base di Trigonella foenum, un’erba tradizionale, molto ricca di fitoestrogeni, utilizzata già nell’antichità per le sue proprietà uniche come  antimicrobico, antilipidemico, ipocolesterolemizzante, antinfiammatorio, epatoprotettivo e ipoglicemico. Proprio per la sua composizione ricca di fitoestrogeni, il Libifem®si è rivelato un ottima variante come alternativa alla terapia ormonale per la gestione dei sintomi della menopausa. La ricerca conferma infatti che l’uso di questa sostanza di derivazione 100% naturale ha dato esiti sorprendenti.
  • Actiful®: una materia prima brevettata a base di 2 estratti naturali, Arancia e Melograno, con una elevata concentrazione di principi attivi. Il composto è particolarmente ricco di vitamina C, Polifenoli e Nitrati, a cui sono associati effetti positivi riguardanti non solo la salute sessuale della donna ma anche il suo benessere fisico complessivo.
  • Lifenol®: estratto solido di fiori di luppolo (Humulus lupulus L.) che grazie alla presenza spiccata di fitoestrogeni, soprattutto dell’8-prenilnaringenina e del suo precursore isoxantoumulone particolarmente presente nel luppolo, risulta efficace per attenuare i disturbi della menopausa e della premenopausa. In particolare, Lifenol® ha dimostrato di ridurre il numero di vampate di calore e di sudorazioni notturne nelle donne in menopausa. Inoltre, grazie alla sua spiccata attività estrogenica, Lifenol®modula positivamente il quadro ormonale.
  • Trifored®: un estratto secco di fiori e foglie di trifoglio rosso (Trifolium pratense L.) titolato all’8% a base di isoflavoni che, grazie ai sui principi attivi, incidere favorevolmente sul sistema nervoso e vampate caratteristiche. Questo brevetto è anche ricco di fitoestrogeni, cumarine e glicosidi ai quali sono associati altri benefici significativi per alleviare i sintomi della menopausa. Infine, i fitoestrogeni contenuti nel brevetto Trifored® (formononetina, biochanina A, genisteina e daidzeina) mediano un’attività estrogenica che aiuta a compensare la carenza degli estrogeni endogeni.

La scelta di queste materie prime brevettate da un tocco unico e innovativo, rendendolo un prodotto principe nel mercato globale. Inoltre, per potenziarne l’efficacia, abbiamo aggiunto alla formula del Libistrong® WOMAN over 50, altri estratti importanti come l’Angelica, la Discorea, Vitamine e Minerali, soprattutto calcio e la fondamentale Vitamina D, viste in precedenza, determinati nella modulazione positiva della menopausa.

Infine, per garantire un prodotto completo per ogni rischiesta, oltre a puntare all’eccellenza qualitativa e nutrizionale, abbiamo voluto creare un integratore perfetto per ogni donna, con certificazioni senza glutine, senza Lattosio e vegan ok.

CONCLUSIONI

Come prima regola è importante capire che ogni donna vivrà la menopausa in modo diverso. Alcune donne, in questo delicato periodo, “viaggiano” senza gravi problemi, altre invece lottano per star bene. Qualunque cosa si provi, ricordate di essere facili e gentili il più possibile con voi stesse, raddoppiando la cura del vostro organismo che in questo periodo ne ha molto bisogno.

La menopausa è una fase della vita da molte virtù, spesso incomprese. Per quanto odiata è una fase che, se la rendano partecipe prendendocene cura, ha un’enorme potere per migliorare e guarire i nostri corpi, menti e spiriti ai livelli più profondi, con l’esperienza che si è accumulata nei vari anni di vita.

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Dott. Matteo Massimo Primo

Biologo nutrizionista, il Dottor Matteo Massimo Primo vanta un buon bagaglio di conoscenze, specializzato in Nutrizione clinica, terapeutica, sportiva e con forti conoscenze nell'ambito della supplentazione nutraceutica.