Home » Glice-Fort: il miglior alleato contro l’insulino resistenza

All’inizio del 20° secolo, gli agenti infettivi erano le principali cause di malattie mortali come polmonite, tubercolosi e infezioni gastrointestinali. Grazie al miglioramento dei servizi igienico-sanitari pubblici e degli sviluppi rivoluzionari negli agenti antimicrobici queste malattie, un tempo molto diffuse e mortali, sono ora più rare e facilmente curabili.

Al giorno d’oggi le malattie infettive acute sono state sostituite da patologie cardiovascolari (CVD), dal cancro e soprattutto da malattie metaboliche come il diabete, diventate ora le cause più comuni di morte. L’ampliamento delle conoscenze in campo genetico ha portato alla scoperta di molte malattie che derivano da singole mutazioni genetiche. Tuttavia, molte patologie croniche moderne e non infettive, le cosiddette “malattie del benessere”, non si adattano al solo paradigma “un gene, una malattia”.

Molti possono dire che la genetica gioca  un ruolo estremamente importante nella suscettibilità a molte malattie ma non è detto che l’ascesa meteorica di queste nuove patologie moderne sia solamente il risultato della genetica. Piuttosto che esclamare “ho dei geni sfortunati” devi comprendere che queste condizioni derivano da processi metabolici e fisiologici cellulari deragliati da una cattiva alimentazione, ritmi circadiani irregolari, cattiva gestione dello stress, attività fisica inadeguata e altri parametri con cui gli stili di vita moderni possono essere fortemente alterati.

Tra queste condizioni, nello specifico, ci sono disturbi diversi come il diabete di tipo 2, le malattie cardiovascolari, il morbo di Alzheimer, problemi cutanei, la gotta, problemi ormonali come la disfunzione erettile e la sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) e altre che sono tipicamente considerate “idiopatiche”, come il classico mal di testa, le vertigini e l’acufene.

Un numero crescente di prove conferma che queste condizioni morbose ad ampio raggio e apparentemente non collegate possono, in effetti, essere attribuite a una causa comune: uno squilibrio metabolico derivante principalmente dall’iperinsulinemia cronica che con il suo punto finale sfocia nella resistenza all’insulina.

Ma che cos’è la resistenza all’insulina?

La resistenza all’insulina (IR) è quel processo che si instaura nel tempo a causa di vari e squilibrati fattori ambientali e che va a determinare un mal funzionamento delle cellule del nostro organismo, soprattutto a carico di muscoli e del fegato che non rispondono più a dovere allo stimolo dell’insulina, aumentando così la quantità di glucosio nel sangue. Questo aumento di glucosio, che non viene più stoccato nelle cellule principali, richiede al pancreas di produrre più insulina. Finché è in grado di produrne abbastanza per superare la debole risposta delle cellule, i livelli di glucosio nel sangue rimarranno nell’intervallo fisiologico e sano (ecco perché l’insulina resistenza è uno stato infiammatorio silente e progressivo). Ma quando il pancreas “esaurisce” la sua funzionalità, il nostro organismo si trova sommerso da glucosio che inevitabilmente sarà veicolato nelle cellule adipose, per poi portare ad una serie di problemi che possono sfociare in varie malattie come il Diabete di tipo 2.

Mentre ci possono essere predisposizioni genetiche a questa condizione, le quali saranno trattate successivamente (come una storia familiare di diabete di tipo 2), il primo attore che bisogna chiamare in causa è lo scorretto stile di vita, caratterizzato da un’eccessiva sedentarietà e da un’alimentazione irregolare ricca di grassi saturi e di zuccheri soprattutto semplici.

Segni di insulino-resistenza

Visto che l’insulino resistenza si instaura nel tempo, colpendo milioni di persone al mondo, c’è la forte necessità di capire i segni e i sintomi collegati all’ IR attraverso un’analisi completa, che comprende esami ematici, fisici ed eventualmente genetici. Tra i segni e sintomi dell’ IR abbiamo:

  • Alta pressione sanguigna (ipertensione)
  • Sovrappeso
  • Obesità
  • Segno sulla pelle (in particolare il collo, bassa schiena o l’inguine)
  • Colesterolo alto
  • Trigliceridi alti
  • Fegato grasso e mal funzionante
  • Prediabete
  • Diabete
  • Ingrossamento della prostata
  • Cardiopatia
  • Sindrome dell’ovaio policistico (periodi anormali)
  • Asma
  • Disturbi del sonno
  • Ipotiroidismo

Cause di insulino-resistenza

Se lo stile di vita è scorretto, le cellule del fegato e dei muscoli possono diventare resistenti all’azione dell’ormone dell’insulina, secreta dal pancreas. Quando questo si verifica, il corpo diventa incapace di regolare correttamente la quantità di zucchero presente nel flusso sanguigno, da utilizzare come fonte energetica immediata o per ripristinare i siti di deposito, quali il fegato o i muscoli, ove verrà stoccato sotto forma di glicogeno per le eventuali esigenze future. Il pancreas inizia quindi a produrre più insulina e lo zucchero nel sangue continua a salire e salire, finché non si riesce più a gestire tali quantità che andranno ad infiammare cronicamente l’organismo.

Fattori di stile di vita per la gestione della resistenza all’insulina

I principali cambiamenti dello stile di vita da adottare che possono aiutare nel prevenire, invertire e gestire al meglio la resistenza all’insulina includono:

  • Perdita di peso: raggiungere il peso forma può aiutare nel migliorare l’equilibrio ormonale, la salute e vari stati morbosi derivanti da un eccesso di peso
  • Esercizio quotidiano: crearsi una routine e praticare l’attività che più piace per almeno 30 minuti ad intensità moderata, cinque giorni alla settimana.
  • Dieta varia, equilibrata e qualitativamente ricca di nutrienti: in questo caso non serve girarci tanti intorno, bisogna cambiare le proprie abitudini in maniera radicale, scegliendo più prodotti che ci da la terra e meno prodotti provenienti dagli scaffali; è fondamentale consumare generose porzioni di verdura cruda e cotta, meglio ovviamente se di stagione.
  • Salute intestinale: sappiamo quanto ormai il nostro Microbiota sia importante per una salute a 360 gradi, quindi è necessario orientare la propria alimentazione su cibi genuini che supportino la funzionalità intestinale ed eventualmente integrare con probiotici specifici per risolvere eventuali problematiche presenti.
  • Integrazione nutraceutica: un grande aiuto lo possiamo averee da prodotti naturali che ci offre madre natura come la berberina, la curcumina ecc. Ovviamente studiati ad hoc sulla propria soggettività.

Nutraceutica per Insulino-Resistenza

Molto spesso si preferisce ricorrere subito ad una terapia farmacologia, basata sulla somministrazione di metformina per ridurre l’ IR; personalmente ritengo più opportuno lavorare a 360 gradi, adottando un approccio più naturale su più fronti. Oltre a mettere in atto cambiamenti nella propria alimentazione e nel proprio stile di vita, che sono la principale chiave per  migliorare i sintomi e aiutare a ripristinare il profilo metabolico e ormonale più vicino alla normalità, ci sono molti nutraceutici che possono aiutare ad ottimizzare questo quadro clinico.

GLICE FORT: la soluzione definita all’insulino resistenza

TN Pharma Glice-Fort 30 cpr
TN Pharma Glice-Fort 30 cpr

Nella ricerca di un supporto per i problemi metabolici collegati alla gestione del glucosio e quindi anche dell’insulina resistenza, con il Team Ricerca e Sviluppo TN Pharma abbiamo sviluppato GLICE-FORT un insieme di nutraceutici studiati nel minimo dettaglio, proprio con lo scopo di aiutare a controllare e ottimizzare i valori di glucosio nel sangue, i livelli di insulina e gli stati morbosi ad essi collegate. Ma cosa rende GLICE-FORT un prodotto unico? Vediamo nel dettaglio i suoi componenti e i benefici che apportano al nostro organismo:

CURCUMINA CURCUSHINE™ MICROCAPSULES: il giallo che cura

In primis troviamo la mia amata curcuma con qualità CURCUSHINE™, ingrediente unico, fonte di curcumina biodisponibile e microincapsulata. La curcumina ha una spiccata azione positiva sul controllo della glicemia e sui fattori pro infiammatori rilasciati dal tessuto adiposo (grasso). Il suo principale meccanismo d’azione sulla gestione del glucosio lo possiamo riassumere in una induzione dell’attivazione del AMP Kinasi, una proteina regolatrice centrale nel metabolismo cellulare. Questa proteina, se attivata correttamente, può migliorare tutto il profilo metabolico del nostro organismo, ottimizzando l’omeostasi del glucosio, le concentrazioni di colesterolo nel sangue, la pressione sanguigna, i problemi di insulino resistenza e altre malattie metaboliche correlate ad un’alterazione nella gestione dello zucchero nel sangue.

Inoltre, grazie alle sue proprietà antinfiammatorie e antiossidanti, la curcumina può modulare l’attività di proteine chiave nel processo di produzione dell’insulina a livello del pancreas e la formazione di molecole pro infiammatore derivanti dallo stress ossidativo; inoltre sembrerebbe anche capace di ridurre il danno a livello pancreatico causato dal malfunzionamento delle cellule beta (le cellule pancreatiche che secernono insulina).

All’alta qualità di Curcushine™ Microcapsules si affianca un profilo tecnologico innovativo con cui è stata realizzata la materia prima, la microincapsulazione Curcushine™, che mostra un profilo farmacocinetico a lento rilascio, il quale si traduce in un afflusso costante e controllato con una biodisponibilità maggiore. Tutto questo permette di ottenere il vantaggi unici che vanno da un profilo metabolico migliore a una protezione dallo stress ossidativo e dall’invecchiamento precoce, grazie ad un’ottima solubilità e stabilità  che ne permettono un maggiore assorbimento.

BANABA: l’erba antidiabetica per eccellenza

Gli estratti di Banaba (Lagerstroemia speciosa L.) sono stati usati per molti anni nella medicina popolare per curare il diabete, con il primo studio di ricerca pubblicato che risale al 1940. Si tratta di un’erba antica, unica, che presenta una miscela di composti che sembrano apportare ottimi effetti antidiabetici e antiossidanti. La Banaba può inibire l’assorbimento totale dei carboidrati e può anche aiutare nel loro deposito all’interno delle cellule, determinando una conseguente riduzione della glicemia.

Gli effetti ipoglicemici della banaba sono stati attribuiti sia all’acido corosolico che agli ellagitannini. Su quest’erba sono stati condotti molti studi su vari modelli animali, soggetti umani e sistemi in vitro, utilizzando estratti di foglie di banaba solubili in acqua, estratti standardizzati con acido corosolico e acido corosolico purificato ed ellagitannini.

L’acido corosolico puro è stato capace di ridurrerre i livelli di zucchero nel sangue già nei primi 60 minuti dopo la sua assunzione, in soggetti umani. L’acido corosolico presenta anche attività antiperlipidemiche, antiossidanti, antinfiammatorie, antifungine, antivirali, antineoplastiche e osteoblastiche. Gli effetti benefici della Banaba e dell’acido corosolico sul metabolismo del glucosio e dei lipidi sembrano coinvolgere molteplici meccanismi, tra cui un maggiore assorbimento cellulare del glucosio, un’idrolisi alterata di saccarosio e amidi, una diminuzione della gluconeogenesi e la regolazione del metabolismo lipidico. Questi effetti possono essere mediati da importanti “guardiani” del nostro organismo come il PPAR, MAP K, NF-κB e altri fattori di trasduzione del segnale.

La cosa più  interessante è che a confronto di altre erbe antiche, anche a dosaggi più elevati, non sono stati osservati o riportati effetti avversi in studi sugli animali o studi clinici controllati sull’uomo. Da tutto questo, la ricerca si è espressa attribuendo all’estratto di Banaba, all’acido corosolico e ad altri costituenti, la capacità di ridurre i sintomi associati all’insulino resistenza e alla sindrome metabolica, oltre a offrire altri benefici unici per la salute. Naturalmente ricordiamo che la condizione essenziale per ottimizzare l’azione dell’acido corosolico risulta essere lo stile di vita che, se troppo squilibrato, vanificherebbe gli effetti terapeutici riconosciuti alla Banaba.

Concludo supportando l’utilizzo della Banaba soprattutto in contesti di obesità e di insulino resistenza, dove trova il suo utilizzo di elezione nel controllo del tasso glicemico nel sangue e nel contrasto della fame nervosa causata da una fluttuazione della glicemia, nonché nel migliore l’assetto lipidico generale.

PROCYNCI®: l’estratto di cannella da mille virtù.

La cannella è una delle spezie più largamente utilizzata in tutto il mondo; il suo utilizzo risale già all’epoca antica, dove si conoscevano le sue proprietà antiinfiammatorie, neuroprotettive e gastroprotettive.

Solo nell’ultimo millennio, con l’evoluzione della scienza, alcuni studi hanno portato alla luce anche le sue capacita ipoglicemizzanti uniche, che si riflettono positivamente sulla gestione del glucosio. Di per se la Cannella, se assunta in preparazioni e dosaggi sbagliati, può risultare anche tossica per il nostro organismo; ecco perché abbiamo voluto sceglierete la PROCYNCI®, un particolarissimo estratto di cannella standardizzato, con un profilo unico che modula i picchi glicemici post-prandiali, inibisce gli enzimi amilasi e glucosidasi, aiuta nel pre-diabete e quindi nell’insulino resistenza ed è un ottimo coadiuvante nella perdita di peso (risultato addirittura tre volte più efficace degli estratti di cannella standard).

La particolarità di PROCYNCI® risiede nel fatto che il sistema di estrazione dei principi attivi contenuti non è fatto solo in acqua, ma in acqua/etanolo (che poi vengono allontanati). Questo sistema consente di allontanare la quantità di cumarine (nocive e vietate ma poco conosciute) presenti nei normali estratti soprattutto di alcune varietà e di ottenere un titolo più elevato di polifenoli e procianidine, con il risultato di apportare un effetto più intenso anche a dosi più basse.

PROCYNCI® è in grado di abbassare i livelli di glucosio nel sangue attraverso vari meccanismi, principalmente agendo sui recettori dell’insulina presenti in quasi tutto l’organismo, in modo che l’insulina riporti il glucosio nelle cellule sottraendolo al sangue circolante. Allo stesso tempo la cannella stimola la sintesi di trasportatori del glucosio, modula il metabolismo glucidico epatico attraverso la sintesi di alcuni enzimi e contrasta i problemi derivanti dal diabete, in quanto si è dimostrata capace di contribuire alla riduzione dei livelli ematici di colesterolo cattivo e trigliceridi (spesso associati alle patologie metaboliche).

NEOPUNTIA™: le proprietà nascoste del fico d’india

Organic NeOpuntia™ è un particolare estratto dalle foglie del fico d’india, (Opuntia ficus-indica) disidratate secondo un meticoloso processo brevettato. Il componente cardine del NeOpuntia™ è la fibra alimentare di cactus (> 35%), completamente di origine vegetale ed eco sostenibile. Il principale effetto di NeOpuntia™ è la sua ottimizzazione nel rallentamento dell’assorbimento del glucosio e dei lipidi alimentari. Alcuni studi iniziati già dal 2000, sono stati in grado di confermare le proprietà ipoglicemizzanti e ipocolesterolemizzanti (migliorando anche il rapporto HDL/LDL) attribuite alla pianta. Sono stati condotti molti studi sia su topi che su persone volontarie affette da diabete di tipo 2 dai quali si è osservato che l’iperglicemia post-prandiale dei soggetti sani veniva attenuata in misura maggiore rispetto ai valori di glicemica a digiuno nei soggetti diabetici.

In questi il potere ipoglicemizzante si è dimostrato discreto e, nei casi in cui i volontari non fossero insulino dipendenti, è stato un risultato straordinario. Probabilmente il merito è da attribuire alle fibre presenti nella polpa della foglia, più precisamente alle pectine, alla cellulosa e all’ emicellulosa, che potrebbero in qualche modo interferire con l’assorbimento del glucosio. Infine la ricerca ha messo in luce le interessanti proprietà antivirali degli estratti di NeOpuntia, che sembrerebbero verificarsi nei confronti di una grande varietà di virus, sia a DNA che a RNA.

GYMNEMA SILVESTRE: il “blocca” per eccellenza

La Gymnema sylvestre (Asclepiadaceae) è una specie particolare, vulnerabile, a crescita lenta, originaria della medicina Ayurveda (India), le cui foglie sono utilizzate già da millenni per il trattamento di molti stati morbosi come il diabete. Le sue spiccate proprietà benefiche sul nostro organismo sono attribuibili principalmente alla presenza di fitonutrienti chiamati acidi gymnemici, appartenenti al gruppo delle saponine triterpeniche, come la glicirrizina della liquirizia o l’escina dell’ippocastano. Si ritiene che l’acido gymnemico presente nella Gymnema impedisca l’assorbimento del glucosio in eccesso nell’intestino tenue, contribuendo così a bilanciare la quantità di zucchero nel sangue.

Uno studio di coorte su pazienti con diabete di tipo 2 ha dimostrato che Gymnema era in grado di ridurre i livelli di zucchero nel sangue e di stimolare la secrezione di insulina dal pancreas; è stata inoltre dimostrata una capacità straordinaria nel rigenerare le cellule beta nel pancreas, responsabili della produzione di insulina, la cui funzione risulta solitamente compromessa nel diabete di tipo 2.

Inoltre, grazie alla loro struttura simile al glucosio, riescono a determinare una riduzione marcata del desiderio di zucchero: quando questi acidi vengono a contatto con la lingua, infatti, si legano ai recettori del glucosio presenti nelle papille gustative, impedendone così il legame da parte dei queste molecole e riducendo il desiderio del dolce. Questo effetto può aiutare non solo a limitare il desiderio della voglia di dolce ma anche al ridurre il consumo di cibi zuccherini, di solito sono molto calorici e poco sazianti.

In uno studio recente, alle persone a cui è stato somministrato Gymnema un’ora prima che gli venisse offerto un alimento dolce è stata osservata una riduzione nella percezione di dolcezza,  associata ad una maggiore probabilità di assunzione ridotta di calorie rispetto al gruppo di controllo. I ricercatori hanno  anche scoperto che allo stesso modo questo effetto si verifica anche nell’intestino, dove gli acidi gymnemici saturano i recettori per il glucosio, riducendo di fatto l’assorbimento del glucosio stesso.

Infine, questa pianta sembra anche migliorare il rapporto tra colesterolo “buono” (HDL) e “cattivo” (LDL), un importante indicatore predittivo delle malattie cardiache, spesso colegato ad uno stato di insulino resistenza.

ZAFFERANO: il nutraceutico riscoperto per la gestione del glucosio

Ormai sappiamo che l’alimentazione di tipo occidentale ha portato a condizioni patologiche come la sindrome metabolica e l’insulino  resistenza, caratterizzate da alti livelli di glucosio nel sangue e da una cattiva gestione metabolica; ecco  quindi che a nostro supporto può venire proprio l’estratto di Zafferano.

Lo zafferano, conosciuto in tuto il mondo, viene tipicamente utilizzato soprattutto in cucina come spezia ma numerosi sono i principi attivi che ne determinano un effetto unico, risultando utile per il trattamento dei disturbi legati all’alterazione della glicemia. Il miglioramento del profilo glicemico da parte dello zafferano si esplica attraverso l’inibizione di percorsi molecolari legati all’iperglicemia. Lo zafferano è risultato capace di ridurre significativamente i livelli plasmatici di glucosio e insulina, permettendo un miglioramento del profilo metabolico attraverso diverse vie.

In prims nelle cellule muscolari e negli adipociti l’estratto di zafferano agisce promuovendo l’attività del trasportatore d’elezione del glucosio, il GLUT4 (glucotrasportatore 4), facilitando la riduzione dei livelli plasmatici di zucchero, che viene trasferito dal torrente circolatorio all’interno della cellula per poi essere utilizzato come fonte energetica. Inoltre lo zafferano, migliora la risposta all’insulina, la down regulation di adiponectina e TNF-α, riduce i livelli di acidi grassi liberi e trigliceridi, previene lo stress ossidativo e quindi l’invecchiamento precoce e infine modula i processi infiammatori coinvolti nella resistenza all’insulina.

IL CROMO: il micro elemento da non sottovalutare

Il cromo è un elemento importante ma spesso trascurato. Questo oligoelemento è richiesto per numerose reazioni enzimatiche che si instaurano nel nostro organismo, soprattutto quelle catalizzate dall’enzima GTF o fattore di tolleranza al glucosio, che aiuta a ottimizzare la funzione dell’insulina e il controllo dello zucchero nel sangue.

Uno studio di meta-analisi del 2017 sul Journal of Trace Elements in Medicine and Biology ha concluso che l’integrazione con cromo picolinato può avere effetti benefici nel ridurre l’indice di massa corporea (BMI), i livelli di insulina a digiuno e i livelli totali di testosterone nelle donne con PCOS. Allo stesso modo, uno studio in doppio cieco del 2015 controllato con placebo (Annals of Nutrition and Metabolism) ha dimostrato che l’integrazione di cromo può abbassare i livelli di insulina nelle donne con sindrome dell’ovaio policistico. Inoltre in coloro che avevano assunto il cromo è stato osservato un miglioramento nel profilo lipidico.

Un altro studio del 2016, inoltre, ha dimostrato che il cromo picolinato potrebbe ridurre la resistenza all’insulina sia nei pazienti di sesso maschile ma anche nelle pazienti di sesso femminile, soprattutto aiutandole a controllare i livelli di glucosio durante le diverse fasi del ciclo mestruale. Infine uno studio del 2018 ha appurato come il cromo possa ridurre la resistenza all’insulina nei pazienti affetti da diabete e nelle donne che soffrono di sindrome dell’ovaio policistico.

Questo importante minerale-traccia dovrebbe essere veramente preso in considerazione da chiunque cerchi di migliorare il proprio profilo metabolico.

ROSMARINO e GELSO BIANCO

Questi nutraceutici rappresentano la ciliegina sulla torta nell’ottimizzare non solo la gestione del glucosio ematico sia nei casi di prediabete sia in quelli di diabete conclamato ma anche nel fornire anche un effetto antiossidante e antinfiammatorio unico, che si riflette positivamente su tutto l’organismo.

 

In conclusione la nascita di GLICE-FORT è stata minuziosamente studiata per darvi un potente alleato per fornire un valido aiuto nel contrastare l’innalzamento incontrollato dei livelli di glucosio nel sangue e modulare al meglio il rilascio di insulina, coadiuvando la terapia farmacologia nei casi più gravi o, in casi pre clinici e più lievi, configurandosi come strumento d’elezione per il controllo globale del glucosio. L’elevata innovazione tecnologica delle materie prime scelte avvalora l’unicità del prodotto ma soprattutto la sicurezza; inoltre, per consentirne l’assunzione ad un più ampio numero di soggetti, questo prodotto può vantare di essere certificato GLUTEN FREE.

GLICE-FORT sarà definitivamente il supporto ottimale per migliorare la vostra salute metabolica a 360 gradi e permettervi di mantenere i vostri parametri fisiologici in range ottimali.

 

Bibliografia:

  1. Accessed October 26th, 2018 https://www.medtronicdiabetes.com/customer-support/traveling-with-an-insulin-pump-or-device
  2. Med Hypotheses. 1980 Nov;6(11):1177-89.
  3. Mol Nutr Food Res. 2018 Jan;62(1). doi: 10.1002/mnfr.201700438. Epub 2017 Aug 15.
  4. J Ethnopharmacol. 2015 Feb 23;161:69-81. doi: 10.1016/j.jep.2014.09.049. Epub 2014 Dec 10.
  5. Zhongguo Zhong Yao Za Zhi. 2017 Jun;42(12):2254-2260. doi: 10.19540/j.cnki.cjcmm.20170307.014.
  6. Complement Ther Clin Pract. 2018 May;31:1-6. doi: 10.1016/j.ctcp.2018.01.002. Epub 2018 Jan 4.

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Dott. Matteo Massimo Primo

Biologo nutrizionista, il Dottor Matteo Massimo Primo vanta un buon bagaglio di conoscenze, specializzato in Nutrizione clinica, terapeutica, sportiva e con forti conoscenze nell'ambito della supplentazione nutraceutica.