Home » Sindrome dell’ovaio policistico e irregolarità mestruale: conosciamole e combattiamole

La sindrome dell’ovaio policistico, comunemente nota con la sigla PCOS è una endocrinopatia che si ritiene colpisca fino al 10% delle donne di età compresa tra 16 e 45 anni in tutto il mondo.

Le donne che hanno PCOS presentano un quadro clinico molto vario ma tra questi si notano livelli di insulina elevati; insulino resistenza; eccesso di peso soprattutto a carico del grasso corporeo; ovaio policistino; livelli ormonali sbilanciati con una maggior produzione di androgeni con conseguente crescita eccessiva di peli, acne, irregolarità mestruali e problemi di fertilità.

Si parla di PCOS quando siano presenti almeno due dei tre seguenti sintomi:

  1. oligo/anovulazione cronica (cicli in ritardo, cicli anticipati, mancanza di mestruazioni);
  2. iperandrogenismo (segni clinici e/o biochimici di livelli anormali di ormoni maschili);
  3. alterazioni morfologiche dell’ovaio.

 

Cause

Non esiste un singolo fattore scatenante per la PCOS, infatti sono molte le cause che possono determinare questa sindrome. Tralasciando il fattore genetico che è il principale imputato, in primo luogo, è ormai noto che una dieta ricca di alimenti trasformati, zuccheri, carboidrati semplici e trasformati, a lungo andare farà aumenta il proprio peso corporeo. Questo eccesso calorico, insieme alla sedentarietà, porterà inevitabilmente a una resistenza all’insulina e un sbilanciamento del sistema endocrino che contribuirà alla comparsa della PCOS.

Inoltre si ritiene che anche i campanelli di allarme come il pre-diabete e la glicemia elevata cronica contribuiscano alla PCOS.

Un altro contributo poco conosciuto ma fondamentale è la funzione tiroidea. L’ipotiroidismo, cioè una tiroide ipoattiva, quindi che funziona poco è una condizione che può colpire fino al 10% delle donne. È stato dimostrato che alcune donne con una tiroide mal funzionate sono a maggior rischio di sviluppare la sindrome dell’ovaio policistico. Proprio per questo si necessita di una terapia studiata ad doc con prodotti appositi che vedremo successivamente.

Non finisce qui perché anche le sottovalutate tossine ambientali possono contribuire ad anomalie ormonali. Esiste un forte collegamento per lo sviluppo della PCOS con il bisfenolo A o BPA, una sostanza chimica presente in molte materie plastiche, quindi attenzione anche alle scelte quotidiane.

Voglio ricordare come la PCOS se non trattata, costituisce una condizione “lifelong” che aumenta il rischio di sviluppare diabete mellito tipo 2, dislipidemia, iperplasia o carcinoma dell’endometrio, obesità viscerale, sindrome delle apnee notturne, ipertensione arteriosa, ictus, molti stati morosi riassumibili nella malattia del nuovo millennio, la sindrome metabolica.

Diagnosi

La diagnosi di PCOS può avvenire solo da uno specialista dopo una serie di indagini cliniche, in base alla presenza o all’assenza dei suddetti sintomi.

Una volta che la diagnosi è sospettata, molti condurranno ulteriori test di laboratorio o ecografici per confermare e caratterizzare ulteriormente la condizione.

Infine gli obbiettivi terapeutici devono essere finalizzati per migliorare il problema estetico, correggere anomalie ponderali, ridurre la produzione e l’azione degli androgeni, ristabilire la funzione ovulatoria, normalizzare le anomalie metaboliche e soprattutto ridurre il rischio cardiovascolare.

Ricapitolando i principali sintomi della sindrome dell’ovaio policistico sono:

  • Ovaio policistico
  • Iperandrogenismo con elevati livelli di testosterone, rapporto LH / FSH
  • Crescita eccessiva di peli su tutto il corpo
  • Irregolarità mestruali
  • Infertilità
  • Acne
  • Obesità
  • Fegato grasso
  • Sindrome dell’intestino irritabile (IBS)
  • Caduta dei capelli
  • Resistenza all’insulina
  • Pre-diabete
  • Aumento del rischio di malattie della tiroide autoimmuni

Ciclo irregolare e PCOS

Per mia esperienza e non solo, molte donne che soffrono di PCOS presentano soprattutto un ciclo irregolare, sfociando anche in amenorrea, la mancanza di mestruazioni per un lasso di tempo oltre il fisiologico. Senza dilungarmi troppo sul discorso amenorrea, visto che è un argomento molto vasto e magari lo rivedremo in articolo apposito, tornando al discorso legato alla PCOS le statistiche parlano chiaro; circa il 40% delle donne con PCOS ha fra i 3 ed i 10 cicli mestruali all’anno, addirittura 1 su 4 ha meno di 3 cicli all’anno.

Entrando nel dettaglio, con la PCOS i follicoli iniziamo il loro sviluppo ma non raggiungono la corretta maturazione, causando l’alterazione del rapporto di LH ed FSH. In condizioni normali ed entro i primi 5 giorni del ciclo mestruale, LH dovrebbe essere circa la metà del valore di FSH con un rapporto 1:2. Nelle donne con PCOS, questo rapporto è alterato con il valore di LH che potrebbe superare addirittura di 3 volte quello di FSH. Se LH è più alto del normale, possono apparire diversi problemi propri legati alla PCOS, primo fra tutti è l’iperandrogenismo cioè una produzione sovrafisiologica di ormoni maschili a livello dell’ovaio.

Se le ovaie sono troppo impegnate nel produrre androgeni, non si avrà la giusta quantità di estrogeni, compromettendo la crescita e la maturazione dei follicoli e l’assenza di ovulazione. Ma non finisce qui perché a mettere la ciliegina sulla torta si inserisce l’insulina che stimola la produzione di ormoni maschili, facendo così emergere tutte le problematiche viste in precedenza. Quindi si presenta un quadro abbastanza disastroso con androgeni su androgeni, niente ovulazione e niente ciclo mestruale ma più peli, acne, caduta dei capelli e un amento del peso fino all’obesità.

Come combattere la PCOS

Visto il quadro complesso della sindrome dell’ovaio policistico, senza dubbio ci sarà la necessità di adottare un approccio completo a 360 gradi che valuti non solo le classiche prassi della medicina convenzionale ma anche i nuovi dettami della medicina funzionale.

Ovviamente il primo passo da fare è apportare un cambiamento completo del proprio stile di vita che aiuterà nel ripristinare l’equilibrio della donna e a sua volta di migliorando il profilo ormonale e metabolico.

Quindi bisogna agire con:

  • Perdita di peso per raggiungere il proprio peso ottimale che andrà ad aiutare a migliorare l’equilibrio ormonale e metabolico.
  • Fare esercizio quotidiano di tipo misto per almeno 30 minuti e cercando di fare almeno cinque giorni a settimana.
  • Dieta bilanciata ipocalorica con una diminuzione dei carboidrati e un amento di porzioni di verdura e la giusta dose frutta.
  • Ottimizzare la salute intestinale con dieta e probiotici idonei.
  • Inserire alcuni Nutraceutici che possono aiutare ad riequilibrare tutta la sfera ormonale e e funzionale.

Da alcuni studi promettenti, per un breve periodo di tempo le donne affette da PCOS in fase avanzata, potrebbero trovare riscontro in una dieta chetogenica, la quale ridurrà velocemente i marker infiammatori e l’insulinemia, abbassando anche il patway del IGF-1, responsabile alla maggior produzione di sebo e quindi di acne. Premetto che questo protocollo terapeutico dev’essere ben programmato e studiato in base al soggetto.

Nutraceutica per aiutare la PCOS

Oltre ai cambiamenti nella dieta e nello stile di vita, che possono aiutare a migliorare i sintomi e a ripristinare il profilo metabolico e ormonale più vicino alla normalità, si potrà ricorrere alla Nutraceutica per ottimizzare la propria salute. Proprio in questo campo possiamo trovare un ottimo supporto e riscontro con i nostri prodotti TN Pharma.

CICLO-RELAX

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Tra tutte le formulazioni spicca Ciclo-Relax, un innovativo supplemento alimentare che sfrutta la sinergia degli estratti naturali, di materie prime brevettate e di minerali selezionati, per alleviare i disturbi del ciclo mestruale e ripristinare un equilibrio interno. Le sue componenti sono proprio studiante non solo per riequilibrare il ciclo femminile ma anche per migliorare i sintomi legati alla PCOS che, come abbiamo visto è una sindrome molto variegata.

Entrando nello specifico su questo prodotto, fra tutti gli ingredienti voglio spendere qualche parola soprattutto per l’insolitolo, un nutraceutico dalle grandi potenzialità.

L’Inositolo è una molecola di origine naturale con svariate proprietà positive legate proprio ai problemi riguardanti il mondo al femminile. Gli inositoli sono dei polioli carbocicli ma tra i vari isomeri quelli più importanti dal punto di vista clinico sono il Myo-Insositolo e il D- Chiro-Insositolo. In molti studi scientifici, queste molecole hanno dimostrato di essere responsabili nel miglioramento della riposta insulinica e nel determinare un effetto anti-androgeno, riequilibrando l’assetto ormonale e quindi migliorando i sintomi e i segni della PCOS. La loro attività è strettamente legata all’amplificazione del segnale dell’insulina che ottimizza l’ingresso di glucosio con un miglior controllo della glicemia e con una notevole riduzione della richiesta di insulina. Una cosa che dobbiamo sottolineare e che in presenza di sindrome dell’ovaio policistico si ha una riduzione di Myo-Insitolo e un eccesso di D-Chiro-Insositolo spiegando il “perché” le donne con PCOS presentino un ovocita ipo-funzionante e di un’iper-produzione di ormoni maschili. Quindi, visto la carenza di Myo-Inositolo a livello ovarico, la sua integrazione diventa essenziale per la sua azione sull’ormone FSH, diventando così un composto cruciale per la crescita follicolare e per la corretta azione della insulina. Infine, tra le tante proprietà dell’Insotolo, una sua assunzione durante un ciclo mestruale irregolare ha dimostrato di non solo diminuire i dolori accusati in quel periodo ma anche aiutare la risoluzione dell’amenorrea, riequilibrando così i profili ormonali che a sua volta miglioreranno anche i problemi cutanei presenti nella PCOS. Molto importante sarà il giusto rapporto tra Myo E D-Chiro-Inositolo, visto che una sovrabbondanza di quest’ultimo può solo causare effetti indesiderati.

Non finisce qui perché per completare la sinergia del Inositolo, in Ciclo-Relax, troviamo anche ulteriori elementi importanti che lavoro in sinergia:

  • l’Acido Alfa Lipoico (ALA), un acido grasso che oltre ai noti effetti neuroprotettivi nelle neuropatie ed ipoglicemizzanti, dimostra un ottimo elemento per la sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) e i dolori mestruali. Nella letteratura l’ALA può stimolare la formazione di follicoli normali ed incidere con sulla sintesi del glutatione, un potente antiossidante che gioca un ruolo protettivo in molte sindromi.
  • Il NAC o N-Acetil Cisteina che oltre ad avere un potente effetto antiossidante e antinfiammatorio, supporta efficacemente il fegato e viene utilizzato con buoni riscontri anche nelle alterazioni del ciclo mestruale, dimostrandosi utile nel ripristino di una regolare ovulazione.
  • La Quercitina con brevetto Quercefit, un flavonoide noto per le elevate capacità anti infiammatorie e antiossidanti. Oltre a queste caratteristiche può essere anche un ottimo supporto durante il ciclo mestruale diminuendo dolori di tipo colico. Una integrazione sensata di quercitina durante i giorni del ciclo soprattutto in modo continuativo, può alleviare questi sintomi. Con occhio critico bisogna dire che la quercitina presenta una bassa biodisponibilità ma al fine di aumentarne l’assorbimento è stata utilizzata un’innovativa tecnologia di rilascio fitosomiale a marchio registrato Quercefit ® di Indena.
  • L’Agnocasto, una pianta molto antica che veniva già utilizzata per i problemi legati al ciclo mestruale. L’estratto secco di Agnocasto, presenta flavonoidi come la vitexina, alcaloidi (viticina), glucosidi ed olio essenziale, tutti elementi che lo rendendolo utile nella sindrome premestruale, sia nelle manifestazioni fisiche che somatiche e nell’
  • La Curcuma (brevetto Meriva®), una spezia che ha suscitato molto interesse in letteratura visto le molte capacità positive per il nostro organismo: antinfiammatorie, antipiretiche, analgesiche, ipoglicemizzanti, supporto per il microbiota e la degenerazione neuronale per citarne alcune. Il principio attivo della curcuma, la curcumina, viene utilizzata per molte problematiche delle infiammazioni, in genere per approcci antiproliferativi visto in suo meccanismo inibitorio su mTOR c2 e attivazione di AMPK.

Ma perché parlare di curcuma nella PCOS?

Perché l’assunzione di Curcuma nel periodo del ciclo, ha dimostrato di poter ridurre gli effetti fisici e somatici della sindrome dell’ovaio policistico.

Anche nel caso della Curcuma, come per la Quercitina, abbiamo una sostanza instabile, poco solubile e disponibile. Per ovviare a questo problema la tecnologia fitosomiale di Indena con qualità Meriva ne permette un assorbimento ottimale. L’unicità di Meriva nella sua struttura fitosomiale è l’unico sistema totalmente composto da elementi naturali in grado di garantire un assorbimento e soprattutto una qualità ad alti livelli. Studi di farmacocinetica hanno mostrato ottimi tassi di assorbimento tra cui un Cmax maggiore e un aumento di 30 volte AUC (area sotto la curva)  rispetto a un estratto di curcuma standard, pur rimanendo in un apporto di dosaggio di livello tradizionale.

Il Brevetto Meriva, così come il Brevetto Quercefity, testimoniano la serietà e l’innovazione del nostro Team, dimostrando come la TN Pharma è alla costante ricerca di sole materie prime qualitative e certificate.

Infine per completare l’ottimo profilo di Ciclo-Relax, ritroviamo minerali fondamentali quali il Ferro, minerale importante per molte funzioni ematiche e non solo, il Magnesio per ridurre i dolori associati al ciclo irregolare e migliorare l’umore e lo Zinco che oltre a rinforzare il nostro sistema immunitario, aiuta ad riequilibrare la funzione ormonale.

Ciclo-Relax TN Pharma si presenta come un prodotto unico nel suo genere, studiato minuziosamente dal nostro Team, utile in tutti gli squilibri legati al mondo al femminile, dalla semplice irregolarità mestruale fino alla più complessa sindrome del ovaio policistico.

 

IPO-TIRO

Come abbiamo visto in precedenza c’è un forte collegamento tra ipotiroidismo e PCOS infatti la ricerca conferma che i disturbi tiroidei stessi possono avere effetti negativi sulle ovaie. Nello specifico i livelli di prolattina e ormone tiroideo stimolante (TSH) aumentano nell’ipotiroidismo. A sua volta, la prolattina influisce sul rapporto tra ormone luteinizzante (LH) e ormone follicolo-stimolante (FSH), con un aumentando anche del deidroepiandrosterone (DHEA) dalla ghiandola surrenale. Tutto questo squilibrio, se non trattato può sfociare in PCOS.

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Proprio per questi problemi la TN Pharma ha sviluppato Ipo-Tiro 30 cpr un prodotto apposito per aiutare la condizione di ipotiroidismo.

La sua composizione, sempre studiata al minimo dettaglio comprende:

  • N-acetil tirosina, un aminoacido semi essenziale coinvolto nella biosintesi degli ormoni tiroidei, che dal punto di vista chimico sono peptidi contenenti iodio. L’integrazione con buoni dosaggi di tirosina, soprattutto durante l’inverno ha aumentato il T3, l’ormone tiroideo più attivo. Ha anche ridotto notevolmente il TSH, che risulta elevato in condizioni di ipotiroidismo e stress.
  • Il Coleus forskholi con il suo principio attivo forskolina che esercita un ruolo importante nella modulazione del metabolismo tiroideo grazie alla capacità di favorire la sintesi degli ormoni tiroidei e favorirne il rilascio. Il meccanismo d’azione si ritine sia l’attivazione dell’enzima adelato ciclasi che aumenta la concentrazione di AMPc.
  • Il Selenio minerale necessario per la produzione di ormoni tiroidei. Questo oligominerale ha dimostrato effetti nel prevenire e ridurre le reazioni autoimmuni dell’organismo, sopratutto a carico della tiroide con la più conosciuta sindrome di Hashimoto. In molti lavori scientifici, l’integrazione di selenio ha diminuito la produzione degli anticorpi anti-tiroidei e migliora la struttura della ghiandola tiroidea. Tra tutte le sue strutture, noi del Team TNpharma abbiamo scelto la forma organica, la seleno-metionina, una forma di selenio assorbita più rapidamente e trattenuta più a lungo dai tessuti.
  • Lo iodio è un elemento che svolge un ruolo essenziale nel funzionamento di una tiroide sana. Questo minerale è un evento essenziale per la produzione giusta produzione di ormoni tiroidei. È particolarmente importante nelle sia nelle donne in gravidanza in quanto è necessario per garantire lo sviluppo del cervello nel feto ma anche per le donne affette da PCOS le quali molte volte presentano una ipo funzione tiroidea. Proprio per questo motivo, in casco di deficit, una supplementazione adeguata di iodio, sempre in giuste quantità che si aggirano tra i 150 e i 200 mcg/die, può migliore una alterata funzionalità della tiroide. Il nostro Team ha scelto lo iodio provenente dalla Quercia Marina, un alga bel tollerata, che presenta un ottimo assorbimento di iodio.
  • Infine, per completare il quadro troviamo le vitamine cofattori e ad azione antiossidante, nello specifico la vitamina E e la vitamina C, aiutano l’organismo a neutralizzare lo stress ossidativo che in cronico può danneggiare la tiroide. Le vitamine del gruppo B invece sono importanti per la produzione di ormoni tiroidei e svolgono un ruolo importante in una sana funzione tiroidea.

Oltre a essere un prodotto di grado farmaceutico, vegan, gluten e lacto free, Ipo-Tiro ha scelto di inserire l’optimum con una Vitamina C di tipo liposomiale garantendo la massima bio disponibilità e assorbimento con la qualità AQUASOME.

Anche in questo caso siamo di fronte ad un prodotto completo, ben studiato per supportare al meglio al funzione tiroidea, fattore fondamentale anche nella PCOS e ai problemi mestruali.

Conclusioni:

La sindrome dell’ovaio policistico o PCOS è una condizione sempre più comune nelle donne in età fertile. La PCOS può provocare anomalie ormonali, metaboliche, portando anche irregolarità mestruali fino alla infertilità.

I cambiamenti nella dieta e nello stile di vita svolgono un ruolo cruciale nell’aiutare a invertire i sintomi di questa sindrome, inoltre una sensata e ben programmata supplementazione con i prodotti qualitativi visti in precedenza, potrà aiutare nel migliorare ulteriormente questo quadro morboso.

 

 

 

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Dott. Matteo Massimo Primo

Biologo nutrizionista, il Dottor Matteo Massimo Primo vanta un buon bagaglio di conoscenze, specializzato in Nutrizione clinica, terapeutica, sportiva e con forti conoscenze nell'ambito della supplentazione nutraceutica.