Home » Dieta e integrazione: le scelte vincenti per rinforzare il sistema immunitario

Uno studio pubblicato il 15 aprile 2021 sulla rivista Clinical Nutrition ha concluso che una rigorosa aderenza alla dieta mediterranea è associata a un minor rischio di contrarre in forma grave il COVID-19.

Un altro studio precedente pubblicato nel gennaio 2021 era intitolato: La dieta mediterranea come approccio nutrizionale per il COVID-19.

I ricercatori di questo studio erano affiliati al Dipartimento di Medicina, al Beth Israel Deaconess Medical Center e alla Harvard Medical School di Boston, nel Massachusetts e hanno concluso lo studio sostenendo che l’adesione alla Dieta Mediterranea ha un impatto favorevole sulle malattie cardiovascolari e altri disturbi cardio-metabolici (come il diabete) responsabili dell’aggravarsi dei quadri clinici da COVID-19.

La dieta mediterranea, grazie alle sue elevate proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e potenzialmente antimicrobiche e immunomodulatorie, è un metodo promettente e relativamente facile per attenuare la gravità dell’infezione da COVID-19.

Pertanto, c’è un bisogno critico e imminente di ulteriori studi in vivo e studi clinici ben progettati per esplorare gli effetti potenzialmente benefici della dieta mediterranea e o di alcuni dei suoi componenti chiave, come noci, frutta secca e olio d’oliva nella prevenzione del COVID-19 e nel trattamento degli esiti correlati alla malattia.

Un nuovo studio pubblicato il 20 giugno 2021 sulla rivista Nutrients ha riportato che il consumo di caffè e verdure può aumentare l’immunità, limitando così la diffusione del coronavirus.

I ricercatori della Northwestern University Feinberg School of Medicine hanno riconosciuto che la nutrizione degli individui ha sicuramente un impatto sull’immunità.

Benefici del caffè, fonte di caffeina e polifenoli

Gli stessi ricercatori hanno riferito che “Il consumo abituale di una o più tazze di caffè al giorno è stato associato a una diminuzione del 10% del rischio di contrarre il COVID-19 rispetto al consumo di dosi inferiori (meno di una tazza) di caffè“.

Il caffè, infatti, non è solo una fonte di caffeina, ma apporta decine di altre molecole ad azione benefica. Vi invitiamo a tal proposito a leggere l’articolo sui benefici del caffè. Tra le sostanze presenti nel caffè ci sono molti polifenoli, composti ad azione antiossidante e antinfiammtoria.

Il consumo di caffè è associato a una riduzione dei biomarcatori dell’infiammazione come le proteina ​​C-reattiva (PCR), l’interleuchina-6 (IL-6) e il fattore di necrosi tumorale (TNF), che sono tutti fattori associati alla gravità e alla mortalità del COVID-19.

Tutti questi studi recenti possiamo dire che siano i primi due studi più recenti siano stati i primi ad esaminare il ruolo di un intervento dietetico specifico nella prevenzione del COVID-19.

La tempesta di citochine, causata dal coronavirus in alcune persone, non danneggia solo i polmoni ma anche il cuore, il sistema cardiovascolare, i vasi sanguigni, il fegato, il pancreas, l’intestino, i reni e il cervello. La stessa tempesta citochinica provoca gravi coaguli di sangue in tutto il corpo, aumentando il rischio di infarto, ictus ed embolia polmonare.

Dieta mediterranea e stile di vita sano

Ricordiamo che la dieta mediterranea si basa sul consumo di pesce e frutti di mare (contenenti grassi omega-3), olio extra vergine di oliva, noci (ricche di grassi monoinsaturi) e frutta e verdura (ricche di antiossidanti), vino rosso e bacche ricche di polifenoli.

Sonno adeguato, esercizio fisico regolare e alimentazione bilanciata in stile mediterraneo sono sicuramente delle garanzie di salute nei confronti dell’infezione da COVID-19. In associazione a questo è stato ormai ampiamente dimostrato che il consumo di alcuni integratori può coadiuvare in maniera importante l’attività del sistema immunitario.

Non solo, molti studi recenti, svolti proprio su pazienti affetti da Covid-19, hanno evidenziato che i pazienti che hanno scrupolosamente adottato un protocollo di integrazione alimentare, hanno velocizzato il decorso della malattia e limitato effetti avversi gravi.

Questo è stato ancora più vero quando i pazienti contraevano il virus in presenza di una preesistente condizione di carenza di qualche vitamina o di qualche nutriente in particolare.

I 5 migliori integratori per la salute immunitaria, per aiutare a combattere la tempesta di chitochine

Bisogna essere precisi, la letteratura scientifica ha analizzato il ruolo degli integratori alimentari e ha concluso sostenendo che ovviamente non ci sono prodotti o integratori alimentari scientificamente provati per trattare o prevenire il coronavirus, altrimenti sarebbe stato sufficiente il semplice utilizzo di questi per combattere la pandemia che ha messo in ginocchio il mondo.

Questo è stato ulteriormente confermato dalla Food and Drug Administration (FDA) .

Tuttavia, alcune aziende di integratori hanno promosso cure fraudolente, affermazioni e trattamenti senza valenza scientifica come, ad esempio, i prodotti a base di argento colloidale per il coronavirus.

La FDA ha avvertito che l’argento colloidale non è sicuro né efficace per nessuna malattia o condizione! Per legge, le aziende non sono autorizzate sulle etichette o sugli annunci dei loro prodotti a fare affermazioni intese a diagnosticare, trattare, curare o prevenire qualsiasi malattia.

Di seguito è riportata una recensione di quelli che sono gli integratori che hanno fornito i migliori risultati coadiuvare la salute immunitaria.

Parliamo di risultati concreti, pubblicati in letteratura e validati.

In associazione a una giusta terapia farmacologica (impostata con il proprio medico) e una valida alimentazione e stile di vita, questi integratori possono aiutare a supportare la funzione del sistema immunitario e a combattere la tempesta di citochine.

ZINCO

Lo zinco è necessario per una sana funzione immunitaria e ha anche proprietà antivirali nell’uomo. È stato dimostrato che un’integrazione di zinco può ridurre l’infiammazione.

Uno studio randomizzato in doppio cieco con placebo ha rilevato che in 40 adulti sani, l’integrazione con 45 mg di zinco al giorno aumentava i livelli ematici di zinco e abbassava la citochina infiammatoria interleuchina-6 e la proteina c-reattiva (American Journal Clinical Nutrition, giugno 2010). La ricerca ha scoperto che “lo zinco media le vie antinfiammatorie e antiossidanti” (Clinical Nutrition, maggio 2020).

VITAMINA D

La ricerca ha dimostrato che la carenza di vitamina D può indebolire notevolmente il sistema immunitario. Molti individui presentano carenze di vitamina D, per la mancanza di una adeguata esposizione al sole o per una insufficiente assunzione mediante la dieta.

Un nuovo studio (Aging, Clinical Experimental Research, 6 maggio 2020) ha riportato, esaminando 20 paesi europei, una correlazione tra casi di covid-19, tassi di mortalità e livelli di vitamina D.

La ricerca in passato aveva già evidenziato un’associazione tra bassi livelli di vitamina D e infezioni del tratto respiratorio. È stato anche dimostrato che la vitamina D riduce l’infiammazione e modula i globuli bianchi che producono fagociti come macrofagi, neutrofili e altre citochine infiammatorie e interleuchina-6 .

VITAMINA C & POLIFENOLI, SELENIO & N-ACETYL CISTEINA (NAC)

La ricerca ha dimostrato nel corso degli anni che la vitamina C, i polifenoli, il selenio e la N-acetil cisteina (NAC) sono importanti antiossidanti nel corpo che possono ridurre in maniera importante i livelli di infiammazione.

Quando una particella virale entra nell’organismo attraverso il naso, la bocca o gli occhi, nei polmoni, il sistema immunitario riconosce il virus e invia molecole di segnalazione immunitaria chiamate citochine come l’interleuchina-6 (IL-6) e il fattore di necrosi tumorale (TNF) . Normalmente queste citochine svolgono un ruolo benefico attivando la nostra risposta immunitaria innata e alcuni globuli bianchi chiamati macrofagi, neutrofili e cellule natural killer che distruggono e uccidono gli agenti patogeni come batteri e virus.

Questi globuli bianchi sono come killer, fagocitano le particelle estranee come Pac-Man e rilasciano radicali liberi delle specie reattive dell’ossigeno (ROS) che uccidono questi batteri e virus. Allo stesso tempo, però, queste specie di radicali liberi ROS danneggiano anche i tessuti normali e possono causare infiammazione e morte cellulare.

Quindi questi globuli bianchi in realtà sono un’arma a doppio taglio: da un lato uccidono virus e batteri pericolosi, dall’altra, se prodotti in eccesso possono andare in tilt, causando gravi infiammazioni, danni cellulari e insufficienza d’organo.

Nella letteratura scientifica è stato dimostrato che nutrienti antiossidanti come vitamina C, polifenoli, selenio e N-Acetil Cisteina (NAC) sono potenti spazzini di ROS e radicali liberi che agiscono aiutando a ridurre l’infiammazione in  organi e tessuti.

La N-Acetyl-Cisteine (NAC) è chiaramente il più efficace e importante antiossidante e precursore del glutatione.

La ricerca ha dimostrato che la NAC (1.200 mg-1.800 mg al giorno) è molto più economica ed efficace del glutatione orale per aumentare i livelli di glutatione nei polmoni, nel fegato e in altri tessuti. Questo perché le comuni forme di integratori di glutatione in commercio hanno una bassa biodisponibilità.

Fortunatamente la ricerca recente si è mossa per ovviare a questo problema, progettando forme di glutatione decisamente più biodisponibile, come il glutatione liposomiale.

Il NAC è meglio assunto con la vitamina C come integratore alimentare (1.000 mg-2.000 mg) perché previene l’ossidazione del NAC e agisce come agente riducente, migliorando la stabilità e la funzione del NAC.

I polifenoli come la quercetina e la buccia dell’uva e l’estratto di semi d’uva sono efficaci e lavorano in sinergia con la vitamina C come antiossidante, grazie alle loro proprietà antinfiammatorie e antivirali.

La quercetina sembra impedire ai virus di entrare nella cellula riducendo così la carica virale (Virus, dicembre 2016).

I polifenoli funzionano anche come prebiotici e aiutano a promuovere una flora batterica sana.

Il minerale selenio è anch’esso un importante antiossidante che funziona come cofattore per la sintesi del glutatione nel corpo. È stato recentemente pubblicato nel numero del 28 aprile dell’American Journal of Clinical Nutrition che un “team internazionale di ricercatori, guidato dalla professoressa Margaret Rayman dell’Università del Surrey, ha identificato un legame tra tasso di guarigione da COVID- 19 e livelli di selenio negli individui in Cina“.

La ricerca ha dimostrato che il selenio ha proprietà antinfiammatorie e antivirali ma sono necessari ulteriori studi per determinare se la carenza di selenio può aumentare il rischio di COVID-19.

In conclusione, attualmente non esiste una dieta o un integratore alimentare che abbia dimostrato di trattare o curare il COVID-19. Sono necessari studi controllati randomizzati più ben progettati per stabilire sicurezza ed efficacia dei trattamenti con integratori.

I migliori integratori per il sistema immunitario

Il Team Ricerca & Sviluppo TSUNAMI NUTRITION ha cercato di stare al passo con le ultime ricerche sopracitate, realizzando i singoli integratori TN Naturals Zinco, TN Naturals Selenio, TN Naturals Vitamina D, TN Naturals NAC, TN Pharma Glutatione Liposomiale, TN Pharma Vitamina C Liposomiale.

Ciascun integratore è stato realizzato con standard elevatissimi, utilizzando materie prime di alta qualità e cercando la massima biodisponibilità.

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Particolare attenzione occorre rivolgere a:

  • TN Pharma Glutatione, integratore alimentare a base di Glutatione Liposomiale con tecnologia LipoCellTech™ in una formula LACTOSE e GLUTEN FREE e VEGAN per aumentare le difese immunitarie e l’azione antiossidante contro i radicali liberi;

 

 

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  • TN Pharma Vitamina C, l’innovativo integratore alimentare di Vitamina C (1000 mg di vitamina per ogni bustina) formulato dal Team Ricerca & Sviluppo di TN Pharma sfruttando la tecnologia liposomiale AquaSome™; è un integratore alimentare di Vitamina C in Liposomi, Vegan OK, senza Glutine e senza Lattosio.

 

La formulazione liposomiale di questi integratori rappresenta una vera e propria innovazione, in grado di risolvere i problemi legati alla biodisponibilità. In conclusione, con i giusti comportamenti e un’adeguata integrazione alimentare, è possibile massimizzare la funzionalità del sistema immunitario.

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Dott. Antonio Milocco

Biologo nutrizionista, il Dott. Antonio Milocco è focalizzato sulla ricerca nelle scienze dell’alimentazione grazie ad una collaborazione con l’Università di Sassari.